Il ‘meltdown’ (in italiano ‘fusione’) è una risposta esagerata del soggetto autistico a fonti che producono in lui eccessivo stress. La frustrazione e la sopraffazione provate causano una perdita involontaria ed incontrollata del controllo, che si concretizza tanto verbalmente, con urla e pianti, quanto fisicamente, attraverso azioni volte a danneggiare se stessi, gli altri, o gli oggetti circostanti. Talvolta comportamenti compensatori come tic e stereotipie accompagnano questi atteggiamenti aggressivi, costituendo per la persona autistica uno strumento di difesa. Ma quali sono le cause principali che possono scatenare un ‘meltdown’? Fondamentalmente si tratta di situazioni in cui la persona si trova improvvisamente esposta a stimoli eccessivi da sopportare, oppure viene costretta ad uscire dalla sua zona di confort.
Fra di esse ricordiamo:
Il metodo migliore per gestire un meltdown autistico è lasciare che esso scorra fino al naturale esaurirsi. Trattandosi di una valvola di sfogo, di un mezzo con il quale liberarsi delle energie accumulate, sarebbe un grande errore bloccare un episodio di meltdown mentre si sta verificando.
Sebbene possa trattarsi di un momento imbarazzante per chi vi assiste, soprattutto quando si svolge pubblicamente, bisogna mantenere la calma, evitando di assumere atteggiamenti provocatori o aggressivi che non farebbero altro che aggravare la situazione.
Il contatto fisico dovrebbe essere evitato, almeno che non sia necessario per salvaguardare la salute della persona, per proteggerlo da azioni autolesioniste o violente. E’ utile allontanare eventuali oggetti pericolosi e sostituirli, magari, con oggetti (come un cuscino) con il quale l’individuo si può sfogare in totale sicurezza.
Qualora si decida di tentare un approccio fisico, per esempio di abbracciare la persona per tranquillizzarla, è sempre bene che il gesto sia fermo e deciso, e preceduto da un avviso circa le proprie intenzioni per evitare fraintendimenti che rischierebbero di accrescere la crisi.
Trascorsa la fase acuta, quanto successo necessita di tempo per essere elaborato e metabolizzato: pertanto, si consiglia di evitare di affrontare il discorso immediatamente dopo. Meglio farlo quando le emozioni si saranno placate, a mente lucida, concedendo alla persona coinvolta di prendersi i propri spazi. A volte, infatti, il meltdown autistico può rappresentare una richiesta implicita di chi lo vive di essere lasciati soli (nella società, normalmente, i soggetti aggressivi vengono allontanati ed isolati).
Prevenire il verificarsi di un episodio di meltdown autistico non è sempre semplice: quello che si può fare è tentare di riconoscere le situazioni e le condizioni in grado di scatenare nella persona autistica un accumulo eccessivo di emozioni e di stress e quindi evitarle. Quando ciò non fosse possibile, anche riconoscere i primi segnali di sovraccarico può essere utile, per fornire all’individuo interessato una via di fuga prima che venga superato il limite.
In ogni caso, la cosa piu importante è imparare a conoscere la persona autistica, le sue esigenze, i suoi timori, le sue necessità, e prendersene cura, supportandola nell’elaborazione delle proprie emozioni, nella loro gestione e nel superamento delle sfide quotidiane che deve affrontare una persona in condizione di autismo.
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