Nell’articolo delle “Scuole di Specializzazione in Psicoterapia Cognitiva” vengono individuate principalmente due classi di sintomi: la prima consiste in un alto livello di disattenzione mentre la seconda in diversi comportamenti che denotano un alto livello di iperattività ed impulsività. Questo disturbo colpisce diversi aspetti della vita di tutti i giorni e le problematiche e i sintomi sono immediatamente rilevabili.
Nelle slide di PowerPoint scaricabili dal seguente link, la Psicopedagogista Floriana Princi, individua tutti i sintomi della: disattenzione, iperattività e impulsività. Inoltre viene sottolineato come il bambino con un deficit ADHD ha difficoltà ad inibire le sue risposte impulsive. Vengono indicate le varie tipologie di autoregolazione e anche quali sono le azioni che fanno emergere un deficit di autoregolazione. Tutti questi fattori sono elencati in modo schematico attraverso degli elenchi puntati. Questo è molto importante perché permette di avere un quadro complessivo della situazione molto più chiaro. Inoltre nelle slide vengono analizzati molti altri aspetti, come ad esempio il profilo cognitivo e comportamentali dei soggetti con ADHD.
https://www.icrocchetta.org/attachments/article/546/ADHD%2520Rocchetta.ppt
Nel link in questo paragrafo del sito “Studi Cognitivi” vengono studiate tutte le cause dell’ADHD. Alcuni studiosi come Zametkin nel 1989 hanno evidenziato l’importanza di alcuni fattori genetici. Questo disturbo si ipotizza che possa essere trasmesso su base ereditaria. Inoltre la ricerca con Barkley nel 1997 ha riscontrato differenti caratteristiche neurobiologiche nei soggetti affetti dal disturbo di ADHD. Inoltre dovrebbero essere considerate anche tutte le variabili di natura biologica. Inoltre un ruolo chiave deriva dal modo in cui si pongono i genitori nei confronti del bambino, quindi nelle relazioni umani. Queste potrebbero amplificare il disturbo dell’ADHD.
https://studicognitivi.it/disturbo/adhd-disturbo-da-deficit-di-attenzione-iperattivita/
L’università di Catania nelle slide che sono scaricabili nel link qui sotto ha raccolto tutte le situazioni in cui ci potrebbe essere comorbidità con un’altra patologia. Questo infatti non sembra essere un’eccezione. Infatti secondo gli studi effettuati dall’università di Catania il 70% dei soggetti con ADHD presenta anche un altro disturbo psicopatologico associato. Queste patologie associate a volte possono anche mascherare la presenza dell’ADHD. La comorbidità ha un’importante influenza sia sul quadro clinico che sulla storia naturale, sulla prognosi e anche sul trattamento. Viene associata l’ADHD ad altre patologie come: disturbi d’ansia, disturbi bipolari, disturbi depressivi e ossessivo-compulsivi.
Nel video presente in questo paragrafo, la psicologa clinica esperta in neuroscienze Laura Pirotta illustra 20 strategie che possono aiutare i bambini che soffrono di questo disturbo. Con queste il bambino nel corso del tempo sarà sempre più attento e meno impulsivo. Inoltre possono essere molto utili per aiutarlo ad autoregolare le proprie emozioni e i propri comportamenti. Queste strategie sono utili sia per gli insegnanti che per i genitori. Alcune strategie riguardano ad esempio la routine, l’ordine, la teatralità, il contatto oculare e molte altre. Non ti resta che guardare il video per scoprirle tutte nel dettaglio.
Dal link presente in questo paragrafo potrai scaricare una serie di allegati in formato .doc che permettono di valutare i comportamenti ADHD del bambino in ambiente scolastico. In questo file ci sono diverse tabelle che dovranno essere compilate con accuratezza dal docente. Queste permettono di valutare vari fattori come la sua capacità di calcolo, la sua capacità di lettura e comprensione ma anche altre capacità oggettive di italiano. Sono tantissimi i fattori che vengono presi in considerazione in queste tabelle, grazie a questi si può analizzare la personalità del bambino nel complesso.
www.mamelipalestrina.it/nuovosito/images/modulisticaDOC/fascicolomaterialeosservativosecondaria
Dalla pagina 13 in poi di questo documento pdf vengono identificate tutte le tipologie di trattamento che possono essere effettuate nei confronti dei soggetti con ADHD. Viene indicato il Parent Training cioè quell’attività che ha come scopo l’aiuto dei bambini attraverso le figure genitoriali. Vengono presi in considerazioni anche altri tipi di trattamento, come quello cognitivo comportamentale e farmacologico. Con il primo si abbina l’insegnamento di strategie cognitive con le tecniche di modificazione del comportamento. Con il secondo si utilizzano dei farmaci stimolanti che vengono associati alle terapie comportamentali.
https://ondaosservatorio.it/ondauploads/2018/02/ADHD_alta.pdf
Il sito “Manuale MSD” evidenzia la possibilità che l’ADHD possa essere un disturbo che influenza anche i soggetti in età adulta. Molte persone infatti continuano ad avere, anche una volta cresciuti, diversi sintomi, come: difficoltà di concentrazione, di portare a termine compiti, sbalzi d’umore e molti altri che sono individuati sul sito. Diagnosticare un ADHD in età adulta può essere molto difficile. I sintomi infatti si possono assomigliare con altri, come ad esempio i disturbi dell’umore e dell’ansia. Anche chi assume frequentemente droga e alcol può sviluppare sintomi simili. Quindi è molto importante andare da un medico esperto per farsi diagnosticare la presenza o meno di questo disturbo.
https://www.msdmanuals.com/it-it/disturbo-da-deficit-di-attenzione-iperattivit%C3%A0-adhd
Nel seguente link è presente un video di Anna La Prova caricato sull’omonimo canale YouTube. Viene spiegato come gestire i comportamenti ADHD in pochi passi. Il primo aspetto che viene considerato è sicuramente l’osservazione. Nel video viene spiegato il metodo ABC, cioè una tabella formata da tre colonne. Nella prima si dovrebbe scrivere come si comporta il bambino con ADHD prima che si verifichi un comportamento. Nella seconda colonna bisognerebbe descrivere il comportamento problematico del bambino. Nella terza cosa succede dopo che il bambino si è comportato in un determinato modo. Se vuoi saperne di più ti consigliamo di vedere l’intero video.
La psicologa Martina Da Rold spiega nelle seguenti slide PowerPoint come i docenti si dovrebbero nei confronti di un bambino con ADHD durante le lezioni scolastiche. Viene definito con precisione il metodo di spiegazione che dovrebbe utilizzare il docente, il metodo di giudizio e le attività che dovrebbe far svolgere al bambino con questo disturbo. Inoltre viene presa anche in considerazione la gestione del periodo di intervallo tra una lezione all’altra da parte del docente. Il tutto è racchiuso in modo schematizzato, questo permette una comprensione immediata delle attività da compiere.
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