Studiosi Italiani della disortografia

Oggi, rispetto al passato, è molto più semplice riconoscere la disortografia per tempo e agire nella maniera corretta per supportare le persone che vivono questa condizione. L’importanza della conoscenza e degli studi fatti per arrivare ad essa non sempre viene colta completamente; eppure, senza persone volenterose, curiose e desiderose di aiutare coloro in difficoltà, si vivrebbe ancora all’oscuro di molte cose. Trattati, test, romanzi biografici sono solo alcuni degli strumenti realizzati grazie all’impegno di individui di cui spesso non si conosce il nome. Questo articolo si propone di portare alla luce alcune di queste figure e permettere a tutti di scoprire il loro contributo allo studio della disortografia. 

Professore all’Università di Bolzano, insegna Pedagogia e Didattica Speciale, ovvero la disciplina che ha l’obiettivo di definire strategie di insegnamento e apprendimento per tutte quelle persone in situazioni di svantaggio fisico, neurologico e sociale. Ianes è direttore della rivista “Difficoltà di Apprendimento”, che contiene articoli molto validi riguardo gli studi sulle DSA e sulle disabilità, nonché proposte didattiche e operative per medici, docenti e altri operatori del settore.  

 Co-fondatore del Centro Studi Erickson di Trento, è inoltre autore di svariati articoli e di libri, tra i quali “Facciamo il Punto Su… Disgrafia e Disortografia”, realizzato insieme a Lerida Cisotto e Nicoletta Galvan. Il testo è particolarmente importante per i disortografici e i professionisti che approfondiscono questa difficoltà; infatti tale strumento testuale comprende ampie sezioni dedicate agli aggiornamenti degli studi al riguardo ed è accompagnato da elementi multimediali, con video interviste a esperti delle DSA legate alla scrittura e schede operative. 

Con una laurea in Psicologia alle spalle, corredata da un Master in “Valutazione e trattamento dell’autismo e dei disturbi pervasivi dello sviluppo” e diversi corsi specifici legati alle DSA, come quello in “Psicologia scolastica e disturbi dell’apprendimento”, Daniele Mugnaini ha offerto interessanti contributi (e continua a farlo) allo studio della disortografia attraverso incontri informativi, libri e insegnamenti universitari di alta formazione.  

Coordinatore del Centro di abilitazione per i disturbi dello spettro autistico PAMAPI di Firenze e responsabile dell’equipe multi-professionale del servizio di neuropsicologia per il benessere dello studente di Rete Pas, Mugnaini ha elaborato un testo importante per i disortografici, ovvero “Doppie e accenti. Schede per disortografia e dislessia”. Al suo interno è presentato un metodo efficace, basato su teorie scientifiche convalidate, composto da una serie di schede e prove che hanno l’obiettivo di stimolare le abilità fonologiche e la generalizzazione degli apprendimenti specifici del bambino. 

Laureata in Psicologia con specializzazione in Neuropsicologia, Loana Eleonora Trevisol lavora come consulente scolastica e ha contribuito ad una maggiore conoscenza della disortografia in Italia con diversi articoli specifici e un libro autobiografico: “La Disortografia raccontata da una disortografica”. La narrazione non solo racconta il punto di vista di una persona che vive questa particolare condizione, ma riesce ad analizzarla a 360° grazie all’esperienza professionale. Trevisol si considera un’osservatrice privilegiata che vuole mettere al corrente la società e, soprattutto, il mondo dell’istruzione, della necessità di trovare nuovi sistemi per permettere a tutti di apprendere al meglio e affezionarsi alla scrittura. 

Oggi, grazie alla diagnosi precoce, molti bambini sono fortunati ma altri no. Come cita la stessa autrice nel suo testo: “Io sono una disortografica, ma non mi è stato diagnosticato ai tempi della scuola dell’obbligo…”. 

Questi sono solo alcuni degli autori e studiosi che ogni giorno offrono le proprie esperienze e competenze per comprendere meglio DSA come la disortografia e aiutare i bambini e gli adulti in difficoltà a trovare nuove strade per vivere serenamente la quotidianità.