La persona multipotenziale non è facile da riconoscere. Spesso viene erroneamente e ingiustamente indicata come “indecisa”, “senza un obiettivo specifico” oppure “volubile”. I bambini e gli adulti che si appassionano a molte cose, che sviluppano una curiosità un po’ diversa e considerata strana, non vivono bene la loro unicità se non sanno di cosa si tratta.
Gli ostacoli e le difficoltà che si accumulano negli anni si trasformano talvolta in bassa autostima, frustrazione e depressione. È fondamentale impedire che emergano queste conseguenze perché la multipotenzialità non è un problema ma un valore che, con il giusto utilizzo, può offrire tantissime opportunità e soddisfazioni.
Per capire se il proprio figlio o il bambino che si segue è un multipotenziale oppure, se si è adulti, chiarire se la propria “diversità” è legata a questa difficoltà, è utile chiedere il supporto di professionisti che attraverso colloqui, test e questionari sapranno individuare la multipotenzialità. Scopriamo insieme gli strumenti maggiormente utilizzati che permettono il riconoscimento di questa condizione.
Sembra banale ma l’osservazione è sicuramente la tecnica più efficace in una prima fase di screening. Il valutatore potrà chiedere a genitori o tutori approfondimenti sui comportamenti e le abitudini del bambino e, in alcune occasioni, potrà osservarlo di persona, proponendogli magari delle prove in forma di gioco. In tale maniera l’esperto potrà scartare un’eventuale diagnosi legata a deficit neurologici e individuare i segnali della multipotenzialità (molti interessi, creatività, curiosità, abbandono di un tema per un altro).
È importante abbinare all’osservazione alcuni colloqui fatti sia al bambino o ragazzo, sia ai genitori o tutori oppure, se si tratta di un adulto, alla persona che sospetta di essere multipotenziale. Le risposte di ogni persona coinvolta forniranno al valutatore indizi necessari a chiarire in parte il vissuto dell’individuo multipotenziale, le sue difficoltà e i suoi punti di forza. Naturalmente, essendo uno strumento molto soggettivo, il professionista dovrà fare una scrematura ed evitare di concentrarsi su elementi non necessari.
L’intelligenza può manifestarsi in varie maniere; c’è, ad esempio, quella spaziale, logico-matematica e linguistica. Può essere utile per il valutatore sottoporre il bambino o l’adulto che potrebbe essere multipotenziale ad un test del livello intellettivo. Grazie a questi strumenti si può identificare l’età mentale (EM) e il quoziente intellettivo (QI), elementi supportano nel riconoscimento di segnali della multipotenzialità. Agli individui maturi viene solitamente somministrato il test WAIS, ovvero il Wechsler Adult Intelligence Scale. I bambini dai 4 ai 6 anni invece fanno il WPPSI, mentre il WISC è per una fascia d’età tra i 5 e i 16 anni.
Emilie Wapnick è un’artista, blogger e imprenditrice che si batte per l’inclusione dei multipotenziali nella società e, in particolar modo, nel mondo professionale. Autrice del libro “Diventa chi sei: una pratica guida per le persone creative che hanno molteplici passioni e interessi”, la Wapnick ha messo a disposizione presso il proprio blog un test a risposta multipla gratuito, dedicato a chi sospetta di essere un multipotenziale. Il test può essere fatto da giovani e adulti in autonomia, a casa propria, ed è molto semplice e veloce.
Questi sono alcuni strumenti che è possibile usare per scoprire se si è una persona multipotenziale. Il desiderio di fare più cose e la curiosità di scoprire il mondo in tutte le sue forme non sono dei problemi, ma dei valori aggiunti che, se riconosciuti e interiorizzati, possono colorare e rendere più consapevoli le esperienze di vita del multipotenziale.
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