Generalmente correlato a difficoltà tipicamente infantili, come la mancanza di controllo del proprio comportamento, l’eccessiva energia e la scarsa attenzione in molte situazioni comuni. Può essere diagnosticato in varie fasi della propria vita e, se quando si è molto piccoli è difficile distinguere gli atteggiamenti di bambini neurotipici da quelli che soffrono di ADHD, con il passare degli anni i segnali diventano più evidenti e riconoscibili. Se in molti pensano che quest’ostacolo tende a scomparire in età adulta, nella verità dei fatti persiste nel 30% – 70% delle persone che lo vivono.
Le conseguenze che subisce la persona con ADHD possono essere piuttosto importanti; durante l’adolescenza spicca lo scarso rendimento scolastico e un comportamento antisociale, che in età adulta possono trasformarsi in fallimenti lavorativi e, nei casi più gravi, in abuso di sostanze. Per questo è fondamentale cercare l’aiuto dei professionisti appena si ha un sospetto, che si può scoprire anche grazie a questionari self report.
Medici, pediatri, ma anche genitori e tutori, oggi hanno a disposizione una serie di mezzi, come test e colloqui, che aiutano a identificare precocemente il bambino con ADHD. Tra questi ve ne sono alcuni più specifici, dedicati a persone con diverse età. Con questo articolo si vogliono approfondire alcuni strumenti di valutazione utilizzati per individuare e diagnosticare questa difficoltà.
Esistono diversi approcci che un medico può utilizzare per confermare se un bambino o un adulto manifesta ADHD. Oltre ad alcuni specifici criteri diagnostici ai quali lo specialista può far riferimento, vi sono scale di valutazione, test e questionari che sono stati studiati per una prima fase di screening; tra questi alcuni sono rivolti a genitori e insegnanti, altri all’adulto che affronta ogni giorno impedimenti che possono essere legati a questo disturbo. Scopriamo insieme i test.
Il Conners’ Continous Performance Test ha lo scopo di conoscere il livello di attenzione, vigilanza e impulsività del bambino. Tramite una prova di “velocità”, dove la persona deve trovare rapidamente sequenze prestabilite di lettere, il medico avrà modo di osservare e di arrivare ad alcune conclusioni. Solitamente il test è rivolto ad una fascia d’età tra i 6 e i 13 anni.
Il Tower of London è un test che approfondisce alcune caratteristiche dell’ADHD, come la difficoltà nel problem solving, la debole capacità di pianificazione e la scarsa attitudine alla decisione strategica. Questo strumento si presenta come una sorta di gioco, con tre pioli di lunghezza diversa sui quali il bambino deve impilare tre sfere di vari colori (blu, rosso, verde). L’esaminatore fornisce poi una direttiva e il piccolo deve sistemare le biglie con poche mosse, secondo quanto detto. Il test è dedicato a una fascia d’età tra i 4 e i 13 anni.
Il Wisconsin Card Sorting Test è uno strumento per osservare il problem solving e la flessibilità cognitiva (usare diverse regole a seconda del contesto), nonché la capacità di astrazione, complicata per le persone con ADHD. Si presenta come una prova di classificazione di carte con regole che cambiano.
Rivolto a bambini tra i 4 e gli 8 anni, ha l’obiettivo di valutare il livello d’attenzione. Test facile e veloce, si presenta come un gioco; l’esaminatore fa vedere al bambino quattro fogli dove sono rappresentati oggetti animati o inanimati, oltre a 35 campanelle, presenti in ogni foglio. Compito del piccolo è di barrare tutte le campanelle sui fogli nel minor tempo possibile.
Questi sono solo alcuni dei test che uno specialista può proporre per identificare un bambino che soffre di ADHD. Per quanto riguarda gli adulti, gli strumenti cambiano e dal gioco si passa al colloquio e al self report. Grazie ai continui studi e prove, attualmente la scienza ha a disposizione moltissime opzioni in grado di individuare una difficoltà e supportare le persone che la vivono attraverso un percorso mirato e personalizzato.
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